

Disarticolato. Ecco la prima parola che mi viene in mente se penso al romanzo Sangue e viscere al liceo di Kathy Acker. Disarticolazione, narrazione scomposta, assemblaggio di strutture e strumenti…
Scrivo solo (non) recensioni di libri che mi hanno fatto slittare, in un modo o nell’altro, ogni volta diverso.
Vi racconto dei libri che ho letto attraverso quello che mi hanno lasciato addosso. Dentro, intorno.
Da lettrice restituisco sensazioni, immersioni, rotture, impressioni.
Vi restituisco i libri che non mi lasciano stare, che tornano e ritornano durante la lettura o dopo, quando ormai sono al loro posto sullo scaffale insieme agli altri.
Insomma, scrivo solo le (non) recensioni di libri che sono entrati, in un modo o nell’altro, ogni volta diverso, nella mia Biblioteca di Babele.
Disarticolato. Ecco la prima parola che mi viene in mente se penso al romanzo Sangue e viscere al liceo di Kathy Acker. Disarticolazione, narrazione scomposta, assemblaggio di strutture e strumenti…
Noi siamo campo di battaglia di Nicoletta Vallorani mi ha colpito molto più di quanto pensassi. Qualcosa, di questa storia, si è sedimentato e non smette di ticchettare. Qualcosa tra…
Mai e poi mai il fuoco di Diamela Eltit Certi libri li senti arrivare. Subito. Qualcosa, già dalle prime pagine. Qualcosa nella struttura, nel linguaggio. O forse nel suono. Qualcosa…
Maizo – Elena Giorgiana Mirabelli – (non) recensione Un’avvertenza anticipa la lettura:Le note che compaiono in questo testo sono state redatte da Elena Giorgiana Mirabelli dopo una serie di colloqui…
In certi libri vorresti entrarci, fisicamente. O masticarli, masticarne le pagine. Ingoiarne le parole. Fisicamente. Fonderti, scomparirci. La cronologia dell’acqua di Lidia Yuknavitch, con la traduzione di Alessandra Castellazzi, è…
La Storia di Elsa Morante è un romanzo in cui si affonda, ad ogni pagina, sempre più giù, fino in fondo, possiamo toccarlo il fondo, insieme ai resti di un’umanità…
Se chiudo gli occhi e cerco una costante quello che vedo sono le parole. Quelle che leggo, certo, e quelle che vedo. In un film, in un quadro. In una fotografia. In una città. E quelle che scrivo, che ho scritto, che ho pubblicato. Parole che disegnano una mappa, la mia mappa.
Stelle polari che indicano direzioni e traiettorie, sestanti che segnano soste e ripartenze di una navigazione a vista in mare aperto.
C’è un parola, in spagnolo, che amo particolarmente. È il verbo compartir, condividere. Scambiare, raccontare.
Questo faccio, qua sopra. Condivido la mia mappa.
E tutto quello che ho imparato durante la navigazione.
Niente corsi di scrittura creativa teorici e frontali, ma laboratori di scrittura creativa e narrazione attivi e condivisi, come una falegnameria o una sartoria.
Perché a scrivere non si insegna ma si impara, se si impara, scrivendo. E leggendo.
Laboratori di scrittura creativa e narrazione, on-line e in presenza, per Associazioni culturali, Biblioteche, Librerie, Pro Loco, Scuole, Comunità, Istituti di Pena (anche Minorili).
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