venerdì 20/06 il Tarlo alla Fonderia delle Arti di Gurone (Malnate – Varese)
Ci si vede lì. Prima parlo un po’, ma poco. E poi si beve. Olè
autoproduzione dicembre 2011
“Il tarlo ippopotamo e altri racconti a miccia corta” è una raccolta di sei racconti accompagnati da diciannove bellissime, inedite, illustrazioni di Claudia Canavesi, Margherita G., Izm, Mirko Olivieri e Edi Sanna.
“Il tarlo ippopotamo e altri racconti a miccia corta” è una pubblicazione interamente autoprodotta, registrata sotto licenza Creative Commons 3.0, realizzata con la collaborazione di Gianfranco Cuscito per la parte grafica e di Paolo Grassi per i consigli editoriali
Il progetto Tarlo nasce da un desiderio, il mio, di vedere le mie storie raccontate con una forma di comunicazione diversa dalla parola. Il progetto Tarlo è la riprova che i desideri si deve cercare di realizzarli, sempre.
E sono molto lusingata delle opere che i cinque artisti presenti in questa raccolta hanno realizzato per me e per le mie parole.
Ognuna di queste tavole riesce a cogliere un colore, una sfumatura, un’atmosfera, un passaggio particolare.
Sono lusingata del tempo che mi hanno dedicato, dalla passione che ci hanno messo e della partecipazione al progetto Tarlo al di là delle illustrazioni.
E sono molto orgogliosa del risultato finale, del libro che siamo riusciti a mettere insieme.
Sono orgogliosa delle professionalità che sono state coinvolte sia per quanto riguarda la parte grafica, impaginazione, copertina e eBook, sia per quanto riguarda i consigli editoriali.
Quando poi le professionalità sono anche delle belle persone allora è fatta. Anzi, si fa perché le professionalità sono, prima di tutto, delle belle persone.
Mi piace l’idea della collaborazione viva, dell’esperimento, del vedere fin dove si riesce ad arrivare cercando di realizzare un’idea. Mi piace sbagliare per poi non ripetere l’errore.
Mi piace l’artigianalità dell’autoproduzione, il mettersi in gioco dall’inizio alla fine, esserci in ogni passaggio, nel bene e nel male.
Tutto questo sta dentro a “Il tarlo ippopotamo e altri racconti a miccia corta”.
Tutto questo e sei racconti scelti tra quelli che ho scritto negli ultimi quattro anni.
“Il tarlo ippopotamo”, “Treno, metropolitana, tram”, “Mariarosa”, “Capelli neri”, “Non c’è”, “Neve”.
Ho scelto questi perché penso che siano i migliori che ho scritto. Li ho scelti perché in ognuno di questi sei pezzi ho qualcosa di molto importante da dire.
E sono legata all’anarchico gnac di Tarlo Ippopotamo, alla serena tristezza di Mariarosa, all’amore di “Neve”, all’incoscienza misurata di Caterina, all’obliquità di Chiara. E sono legata alla rabbia e al dolore che scorrono nelle vene di Cesca.
Puoi trovarne il ritratto in qualche noto bestiario, vecchie litografie, magari no. Zeppo di nevrosi, pungoli affilati, il tarlo ippopotamo non ha requie, né te ne dà. Sbuca da qualche scansia, una qualsiasi, e corre a pruderti addosso, trapano di un insetto. Come un frinire, o struscìo di metalli. Ti si fa sotto e attacca con le sue storie, sei racconti a miccia corta, se non li lanci subito esplodono in mano. Sei noccioli di guai, ironie, dolori, ognuno allergico a retorica e pietismi. La bestiola li palleggia in bocca come cicche, semini di certi frutti grassi, colorati e amari, capaci di strozzarti, se solo provi a mandarli giù. Così continui a succhiarli. Sei episodi per diciannove tavole illustrate, altrettanto a miccia corta, saturnie e schiette, ché il tarlo ippopotamo non si accontenta di dire, vuole farti anche vedere. E ci sa fare, l’animaletto, gli va concesso. Apre la bocca, sussurra, stende un colore, tratteggia, ti prende. È che poi se ne resta lì, incollato al fianco, sulla tua spalla, dentro al cervello, proprio non se ne vuole più andare. (Paolo Grassi)
Ci si vede lì. Prima parlo un po’, ma poco. E poi si beve. Olè
Giovedì scorso sono stata ospite ai microfoni di Router su Radio Onda d’Urto. Questo è l’audio, una decina di minuti dove dopo una breve introduzione in cui ho parlato del Tarlo Ippopotamo, di autoproduzione e di Non c’è si entra nel vivo di Ni una más e della nostra raccolta fondi! Ringrazio ancora Silvia e tutta la redazione! È stato bellissimo! www.mixcloud.com/Router_radio Olè!
Questi qua sono i bozzetti del Tarlo Ippopotamo di Laura Galmarini. Non sono bellissimi? Ne “Il tarlo ippopotamo e altri racconti a miccia corta” ci trovate il Tarlo e Treno metropolitana tram che raddrizza un’obliquità. C’è Mariarosa, che rivendica il suo diritto alla tristezza. E Capelli neri. Capelli neri, che ti porta a casa. E Neve. L’amore di Neve. E Non c’è. La rabbia e la forza di Non c’è. E diciannove splendide, meravigliose, potentissime illustrazioni. E se volete sentire cosa ho da dire sul Tarlo, la scrittura e l’autoproduzione, qua ci sono i video della presentazione fiorentina. Olè
Tarlo on Tour – Firenze 20 aprile – i video Più che un tarlo, fossi un animale sarei sicuramente un bradipo. È pronto il video della serata in Cité dove ho presentato, insieme a Paolo Grassi, il tarlo ippopotamo e le sue illustrazioni. In realtà i video sono tre.Abbiam pensato fosse cosa buona e giusta dividere il malloppo in tre parti.Nella prima racconto cos’è “Il tarlo ippopotamo altri racconti a miccia corta” e cosa c’è dentro. Nella seconda Paolo legge alcune pagine. Nella terza e ultima facciamo quattro chiacchiere su autoproduzione, editoria ed editoria a pagamento. Rivedermi è stato un po’ uno shock, che ve lo dico a fare. La serata è andata benissimo, la Citè è un gran bel posto. Poter mettere in mostra gli originali delle illustrazioni, far vedere a tutti quanto sono belle, raccontare quello che ha significato e significa essere arrivati in fondo al progetto è stato emozionante, gratificante ma soprattutto divertente. Ci tenevo a fare il punto sulla differenza che c’è tra autoproduzione ed editoria a pagamento, ci tenevo a schiarire un po’ le acque forse troppo torbide sull’argomento. Spero di esserci riuscita nel breve spazio di una presentazione e con la voglia di un negroni in agguato per tutto quanto il tempo. Ché io scrivo, mica parlo. In pubblico poi. Volevo di nuovo ringraziare tutti. Sì, di nuovo. Claudia Canavesi, Margherita G. Izm, Mirko Olivieri, Edi Sanna per le illustrazioni. Senza i loro colori il Tarlo non sarebbe il Tarlo. E Paolo, che averlo lì seduto accanto a me ha fatto la differenza. Gianfranco, ché la copertina del Tarlo fa spettacolo anche da sola. Tutti quelli che sono venuti a sentirmi blaterare. Sara e tutta la Libreria Caffè La Cité. Ma anche quelli che non sono venuti ma mi hanno mandato cuori virtuali poco prima che si accendesse il microfono. E l’innominabile innominata donna che ha fatto riprese e montaggio. Stay tuned, che il Tarlo on Tour non si ferma qui. Buona visione. Olè. https://vimeo.com/42205626https://vimeo.com/42205627https://vimeo.com/42205628
si fa per dire … ma intanto il Tarlo, le illustrazioni e qualche copia di VA:LE ci sono … manco io, e lo zaino da fare, ma ce la faremo … ci vediamo a firenze … olè
E dopo Carnago questa volta si gioca in casa! Venerdì 20 aprile, alle 18.30 nella bellissima La Cité Libreria Café di Firenze vi racconto come è nato “Il tarlo ippopotamo e altri racconti a miccia corta”. Leggiamo magari un racconto e facciamo pure due chiacchiere sull’autoproduzione! Olè!
La brigata del Tarlo Ippopotamo, con amore. Claudia CanavesiNasce a Busto Arsizio nel 1976. Nel 2000 si laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, dal 2003 è docente di Discipline Plastiche ed Educazione Visiva.“La luce e lo spazio nell’arte tradizionale contemporanea” del 2008, e “In ogni dove. scultura-disegni-installazioni del 2010, sono solo due delle personali che mette in mostra dal 2002.Per realizzare le sue illustrazioni ha usato penna, grafite e pastelli bianco e nero su cartoncini colorati.Potete sbirciare le sue opere sul sito www.claudiacanavesi.it Margherita G.Nasce a bla bla bla nel bla, poi bla bla bla. Bla bla bla e comunque bla bla bla.Bla bla bla, ma anche bla, bla e bla.Attualmente bla bla bla bla, ma anche bla bla bla.Naturalmente bla bla bla e bla bla bla.Per realizzare la sua illustrazione ha usato china, lapis e acquarelli. IzmNasce nel 1973 a Milano, un passato da fumettista e illustratore, ha collaborato con svariate realtà editoriali tra cui Il Manifesto, Mondadori, Cuore, De Agostini, Rizzoli, ecc.Per realizzare la sua illustrazione ha usato Brushes per iPad. Mirko OlivieriNasce ai 3/4 di secolo scorso a Firenze, dove attualmente vive e imbratta tele appassionatamente. Fin da bambino ha sempre amato il disegno e da subito si avvicina alla pittura ad olio. Parole sue: “Il disegno e la pittura sono, in pratica, la mia prima forma espressiva”Per realizzare le sue illustrazioni ha fatto i disegni di base a china, i fondali con smalti acrilici, poi ha digitalizzato il tutto assemblando e rifinendo.Trovate le sue opere su www.mirkoolivieri.it Edi SannaScultrice, nasce a Milano nel 1966. Sul suo sito si legge: “Con una radice nel figurativo e una propensione all’astratto, con l’attenzione alla sezione aurea e al ritmo e la necessità dell’istintivo, con il piacere del segno e del particolare e la consapevolezza dell’immenso universo.” E non ci pare necessario aggiungere altro.Per realizzare le sue illustrazioni ha usato china, pantoni, pennarelli, matite colorate, lucido da scarpe e pastelli a cera.Potete assaporare le sue opere sul sito www.edisanna.net
È andata. Nonostante l’asma (detta anche “rantolo da vecchio maniaco”), nonostante la febbre, nonostante il freddo, è andata.E alla grande direi. Ecco un po’ di foto della giornata di ieri a Carnago per la presentazione de “Il tarlo ippopotamo e altri racconti a miccia corta” e l’inaugurazione della mostra degli originali delle illustrazioni che, vi ricordo, rimarrà aperta fino al primo gennaio 2012! Qui trovate la locandina. Olè!
Eccola qua, la quarta di copertina de “Il tarlo ippopotamo e altri racconti a miccia corta”, scritta da Paolo Grassi. Puoi trovarne il ritratto in qualche noto bestiario, vecchie litografie, magari no. Zeppo di nevrosi, pungoli affilati, il tarlo ippopotamo non ha requie, né te ne dà. Sbuca da qualche scansia, una qualsiasi, e corre a pruderti addosso, trapano di un insetto. Come un frinire, o struscìo di metalli. Ti si fa sotto e attacca con le sue storie, sei racconti a miccia corta, se non li lanci subito esplodono in mano. Sei noccioli di guai, ironie, dolori, ognuno allergico a retorica e pietismi. La bestiola li palleggia in bocca come cicche, semini di certi frutti grassi, colorati e amari, capaci di strozzarti, se solo provi a mandarli giù. Così continui a succhiarli. Sei episodi per diciannove tavole illustrate, altrettanto a miccia corta, saturnine e schiette, ché il tarlo ippopotamo non si accontenta di dire, vuole farti anche vedere. E ci sa fare, l’animaletto, gli va concesso. Apre la bocca, sussurra, stende un colore, tratteggia, ti prende.È che poi se ne resta lì, incollato al fianco, sulla tua spalla, dentro al cervello, proprio non se ne vuole più andare. promemoria: Nel giorno dell’uscita del libro, domenica 18 dicembre 2011, presso la chiesa di San Rocco a Carnago (Varese) presento il libro e si inaugura la mostra degli originali delle illustrazioni che rimarrà aperta fino al primo gennaio 2011. Siateci!
E ce l’abbiamo fatta! Il 18 dicembre 2011 esce “Il tarlo ippopotamo e altri racconti a miccia corta” Dal 18 dicembre 2011 al 1 gennaio 2012 si tiene presso la chiesa di S. Rocco a Carnago* (VA) la mostra “Il tarlo ippopotamo e altri racconti a miccia corta, le illustrazioni”.In esposizione gli originali delle illustrazioni di Claudia Canavesi, Margherita G., Izm, Mirko Olivieri e Edi Sanna presenti all’interno della raccolta di racconti di Mia Parissi “Il tarlo ippopotamo e altri racconti a miccia corta”, pubblicazione interamente autoprodotta realizzata con la collaborazione di Gianfranco Cuscito per la parte grafica e di Paolo Grassi per i consigli editoriali. Inaugurazione: domenica 18 dicembre 2011 – ore 17.00 Presentazione del libro, sarà presente l’autrice. Chiesa di San Rocco, via Italia – Carnago (VA) dal 18 dicembre 2011 al 1 gennaio 2012, dalle 17.00 alle 19.00 aperta il 23, 24, 25, 31 dicembre e il 1 gennaio (dal 19 al 22 e dal 26 al 30 su appuntamento, telefonare al 328.8875336) * Per amor della precisione, onde evitare strani equivoci, la chiesa di San Rocco non è utilizzata per il culto, ma è sede di attività culturali come mostre e concerti.