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Tra un atto e l’altro – Virginia Woolf – (non) recensione

Tra un atto e l’altro – Virginia Woolf – (non) recensione

Ci sono miliardi di cose da dire su questo [ultimo] romanzo di Virginia Woolf, ma non riesco a fissarne neanche una.
Da leggere, e rileggere, credo, per capirne a fondo ogni immagine, ogni parola. 
Parole mai messe, lì dove sono, per caso.
La struttura è satura, ogni immagine è data e ripresa. 
I personaggi sono presenti altrove, nei loro pensieri, nella loro mente, nei voli pindarici, nei dubbi, nelle domande, nelle frustrazioni. 
I passaggi di coralità sono stupefacenti, resi sulla carta con discorsi frammentati, frasi che non iniziano e non finiscono a creare un brusio di sottofondo perfetto.
Meravigliose, tra tutti i personaggi, Lucy Swithin, la sua croce e il suo libro con i mammuth, e Miss La Trobe, oscillante tra trionfo e fallimento, che alla fine della rappresentazione pensa già alla prossima opera, ne vede già le prime parole.
Le pagine si susseguono una dopo l’altra senza interruzione a dispetto del titolo e della trama. C’è l’attesa della guerra, c’è lo sdoppiamento dei personaggi tra desiderio e realtà, tra passato e presente. 
Sono rimasta affascinata dalla struttura, da come l’autrice tiene in pugno il materiale narrativo, da come nessuna parola sia di troppo, inutile o sacrificabile. Dalla resa dei suoni, dei colori e degli odori di una natura che è anch’essa personaggio che agisce e interagisce con gli altri.
È un libro che ti rimane addosso, che mi fa dire delle cose, nessuna, molto probabilmente, né importante né sufficiente.
Da rileggere.

“Tra un atto e l’altro”
Virginia Woolf
Guanda
ed. del 2009

(mercoledì 10 2010 dal blogspot)

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