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Sistema nervoso – Lina Meruane – (non) recensione

Sulla quarta di copertina di Sistema nervoso si legge:

La prosa di Meruane ha una grande forza letteraria: sorge dai colpi di martello della coscienza, ma anche dall’inafferrabile e dal dolore. (Roberto Bolaño)

Ora, in tutta onestà, cosa mai posso aggiungere, io, alle parole di Bolaño?

Sistema nervoso
Sistema nervoso

Sistema nervoso è un romanzo denso. Nessun passaggio neutro, né paragrafi di sosta o raccordi di sospensione. Nessuna descrizione o digressione su cui soffermarsi a decomprimere la lettura, per prendere fiato.
È un susseguirsi di sensazioni corporee, di rimandi ad ossa, organi interni, sintomi, possibili diagnosi, circuiti cerebrali, scosse elettriche, nervi scoperti, sistema nervoso, galassie, via lattea, universo.
Costruito sulla somma di frammenti fluttuanti tra il il paese del passato e il paese del presente in un andirivieni temporale non lineare, a balzi. Salti quantici.
Nessun nome ma Lei, Lui, il Primogenito, i Gemelli, il Padre, la Madre. L’Amica, la Cugina. Nessuna coordinata geografica, ma dettagli che restituiscono il Cile e gli Stati Uniti d’America, ma non è importante.
La trama si dipana, frammento dopo frammento, intorno ad una famiglia, intorno al tempo che si muove tra passato e presente, intorno ai corpi e alle loro malattie, malattie che si esprimono attraverso la sofferenza del corpo manifestando i dolori dell’anima. Ricordi, memoria. Violenze.

Perché a volte il corpo ha le sue idee. Le sue ripicche. I suoi attacchi alle spalle.

Il corpo ricorda, nomina, collega, soffre, si ammala, guarisce. Il corpo parla, di Lei, la cui unica missione era trovare un pianeta abitabile per poter formulare un’ipotesi di dottorato, di una madre perduta e di una donna che chiama Madre da quando l’ha conosciuta, di un fratello dalle ossa fragili, di una bugia impronunciabile. Di un padre. Di astrofisica, di buchi neri e polvere di stelle defunte, sottili legami taciuti, relazioni sfibrate e sensi di colpa, tradimenti. Di ferite ancora aperte e dittature che non possono e non devono essere dimenticate.

La scrittura di Meruane è ricercata. Ogni dettaglio, fino al più piccolo e apparentemente inutile, concorre alla stesura di un testo che parla attraverso trama, personaggi e significati in un’unica voce compatta. Il flusso è inesorabile, procede autonomamente, nell’assenza di punteggiatura all’interno dei dialoghi, nella struttura frammentata ma che resta, comunque, solido corpo unico, nella scelta del lessico che intreccia corpo e anima, passato e presente, sistema nervoso e sistema stellare. Negli inserti, in corsivo senza virgole, disseminati nel testo.

Quel finalmente soli potrebbe essere un finale da sola, pensa Lei cercando di non pensare tanto, tutto il tempo, ma sebbene spenga la testa lì restano le sue budella nevrasteniche nevrotiche viscere.

Ho conosciuto Lina Meruane con il pamphlet Contro i figli, trovandomi di fronte ad una voce acuta e intelligente. Con Sistema nervoso ho conosciuto una narratrice potente capace di scavare a fondo e di portare poi in superficie parole intatte.

 

 

Sistema nervoso
Lina Meruane
La Nuova Frontiera, 2021
Traduzione, Elisa Tramontin
pp. 256

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