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Nemico, amico, amante – Alice Munro – (non recensione)

Più di una volta, leggendo, mi è venuto in mente Carver, per la scelta delle ambientazioni,la vita quotidiana, per la resa schietta e asciutta dello svolgimento dei fatti.
Certo, la Munro scrive molto di più da donna e sulle donne (niente retorica femminista, però, e nemmeno nessun angelo del focolare), e sicuramente è molto ma molto più descrittiva.

Ha una scrittura asciutta, precisa, si intuisce un gran lavoro di pulizia e sottrazione. Una struttura narrativa molto solida le permette di non sprecare niente. Non si perde in voli pindarici o fronzoli stilistici,  ci restituisce ambienti e personaggi nella loro quotidianità.

A colpire non sono i fatti, innamoramenti, tradimenti,la malattia, amicizia, conflitti familiari, ma come la Munro li deposita sul foglio, il grande controllo del tempo narrativo all’interno del quale fornisce informazioni al lettore.
A colpire è che in questi affreschi di umana umanità femminile, in queste traiettorie apparentemente scontate, c’è sempre una deviazione, una curvatura brusca, qualcosa che devia dalla tangente di quotidianità o normalità, qualcosa che colpisce, che emerge dallo sfondo ed accade all’improvviso, ma che si percepisce essere in potenza fin dalle prime righe di ognuno di questi nove racconti.

Nemico, amico, amante
Alice Munro
Einaudi
315 p.

[Nemico, amico, amante
Il ponte galleggiante
Mobili di famiglia
Conforto
Ortiche
Post and Beam
Quello che si ricorda
Queenie
The Bear Came over the Mountain].

(sabato 24 aprile 2010 dal blogspot)

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