Perché questo eri, e sei.
Potrei scrivere di quando sei arrivato, che eri così piccolo che mi stavi nel palmo della mano. Di quando mi correvi incontro e poi mi giravi intorno ai piedi felice di vedermi. Di come ti piaceva spaparanzarti davanti alla stufa accesa. Di quando hai assaggiato per la prima volta la cicoria e ho capito che la Disney c’aveva preso per il culo con la storia del coniglio e delle carote. E invece no. Scrivo di tutti i fili dei caricatori del telefono che hai masticato, dei libri che hai mordicchiato. Dei quintali di piccole rotolanti cacche che hai prodotto in questi undici anni, e della pipì che ti ostinavi a fare anche fuori della lettiera. Perché questo eri, e sei. Un coniglio nano teppista e testardo. Il mio coniglio nano teppista e testardo. Un coniglio nano che non ha conosciuto gabbie e sbarre. Che non aveva paura di nulla e di nessuno. Un coniglio nano libero e felice, che annusava tutto e assaggiava tutto. La mia palla di pelo. Accettate un consiglio. Percorrete almeno un pezzo della vostra vita insieme ad un animale.