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Inchiostro nero

Dolore, occhi. Sapore amaro, cecità dei sensi. Persa. La noia, la solitudine. Smarriti, i punti di riferimento. Sospiri, sospiri. Immagini, l’inafferrabilità. La noia, il rumore del mare assente. Lontano. Ansia, nei passi incerti. Confusione, sovrapposizione. Dolore, le ossa. La porta, la chiave. Alla cieca, movimenti. Ansia, desiderio. Dormire nell’inchiostro nero. Il senso perso della continuità. Smarrimento, assenza. Dolore. Strati. Spifferi, malattia. Parole, disordine. Ferite aperte, cicatrici. Il pensiero occluso. Freddo. Luce artificiale sul foglio. Inchiostro nero, dita, mano, corpo. La strada in salita. Vado avanti, le scale. Il nulla. Freddo sotto i vestiti. Freddo, nella pancia. Sospiri, assenza. Parole di inchiostro nero, nel freddo e nel grigio dell’assenza, nel vuoto che si crea. Nel dolore dell’ansia. Nell’ansia della confusione. Impasto, misto. Freddo, viscido. Il senso, la direzione. Parole sbagliate, concentrazione vertiginosa. Aria nei polmoni, freddo nella pancia, sotto i vestiti, nell’inchiostro nero sul foglio bianco, nelle parole sbagliate. Nell’ansia dell’assenza, nell’assenza di direzione. Nella perdita del senso. Parole. Parole. Granito, cemento, pesante il corpo. Freddo, sulle dita intorno alla penna che sputa inchiostro nero per colmare l’assenza, per riempire la distanza. Il vuoto vertiginoso. La cecità dell’anima nella luce artificiale, nell’ansia grigia. Attimi. Ripristino. Ricerca. Procedimento a spirale, labirinto vertiginoso. Inchiostro nero come briciole, nastri rossi legati ai rami. Uscire dal labirinto, tra gli applausi.

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