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Giorno: Gennaio 15, 2013

mai come adesso

Ilaria è morta oggi pomeriggio al centro grandi ustionati di Roma. Damiano Verna, l’uomo che evidentemente aveva una sua idea di relazione, le ha dato fuoco in ascensore. C’era anche lui in ascensore, è morto ieri. Pare fosse geloso. Pare. Maddalena e Barbara sono morte stanotte. Franco Pons, marito di Maddalena e padre di Barbara, le ha uccise. A martellate. Poi, per essere sicuro, le ha accoltellate. Poi, non so, immagino dopo essersi dato una ripulita, s’è presentato dai carabinieri e ha confessato. Una lite, pare. Ho passato gli ultimi due anni con le braccia immerse fino ai gomiti nel sangue di altre donne morte. Massacrate, stuprate, picchiate, accoltellate, strozzate, soffocate. Ho passato gli ultimi due anni con ogni fibra del mio corpo tesa nella scrittura di un testo che potesse essere tassello che si unisce agli altri tasselli, un testo che fosse una voce che si unisce alle altre voci. Un testo che potesse accendere una luce. Un testo che fosse rabbia detonata al centro del silenzio. Io scrivo, questo faccio. Io mastico, ingoio, digerisco e rigurgito parole. Se lo faccio bene o male non lo so. Ma lo faccio. E non mi è mai sembrato così stupido come adesso. E mai come in questo momento quel testo a cui ho dedicato me, il mio cuore, il mio stomaco, il mio cervello, le mie lacrime e la mia forza, la mia incazzatura m’è parso tanto inutile. C’è una domanda che in questi due anni mi sono fatta e che altri mi hanno fatto. “Cosa si può fare per fermare questa strage? Cosa si può fare per interrompere questo elenco di nomi, questa conta macabra di corpi? Mi sono data e ho dato molte risposte. Mai come adesso mi son suonate tutte, tutte, così prive di senso. Ho letto, guardato, ascoltato, chiesto. Mai come adesso m’è sembrato tutto così vago. C’è una guerra in corso. Impariamo a difenderci.

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