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Tag: rivoluzione

(non) recensioni di libri

Racconti erotici per ragazze sole o male accompagnate – Slavina – una (non) recensione (de panza)

corpo cuore mani saliva occhi anima dita amore lingua respiri passione pelle calore paura capelli amicizia labbra ironia istinto liquidi curiosità collo consapevolezza scoperta forza bocca pulsazioni tenerezza Questo mi viene in mente su chiudo gli occhi e penso a “Racconti erotici per ragazze sole o male accompagnate”. Scrive Slavina, l’autrice, in Ringraziamenti e precisazioni Non era mia intenzione scrivere un’autobiografia porno quanto piuttosto rielaborare una serie di esperienze che segnassero un cammino di crescita e di acquisizione di consapevolezza su piacere e sentimento. E nonostante non sia sola, o forse perché sono stata in più di un paio di occasioni male accompagnata, o magari perché Slavina scrive davvero bene, sono piacevolmente scivolata nel cammino di Selma lungo 16 istantanee, 16 momenti, 16 racconti. Non lo nego, arrossendo su più di una pagina. Ho riconosciuto (quasi) tutto. Il senso della scoperta, quel fremito che non si sa bene da dove arrivasse né dove volesse andare. Il sentirsi disarmata, nuda nell’anima e in qualche modo malato, pura. Il definire (costruire) la (propria) femminilità. La ricerca. La difesa (di sé e di chi abbiamo scelto, che ci ha scelto, come famiglia). Il sesso (mai) per caso. Il desiderio. La voce del corpo che parla, incita, guida, decide. E la volontà di restare libera, la consapevolezza di dover (voler) essere parte attiva e sperimentatrice rifuggendo (ridefinendo) ciò che è norma(le). Con o senza le virgolette fate voi. E non si tratta (solo) di sesso. E (forse) ha ragione Slavina, nei tempi dell’inganno universale, fare l’amore è un atto rivoluzionario. Racconti erotici per ragazze sole o male accompagnate Slavina Giulio Perrone Editore pp. 110 Registrato sotto Licenza CC

Sul #rogodilibri, maledetti libri

Perché se sfrondiamo tutta questa storia veneta, se mettiamo per un attimo da parte tutto quello che si porta appresso, resta l’idea, fondata o meno chissà ma a me resta, che i libri, questi maledetti contenitori di parole che veicolano conoscenza un po’ dappertutto, fanno ancora tanta ma tanta paura. E io questo lo capisco. I libri sono spaventosi, sono pericolosi perché incontrollabili. Possono arrivare ovunque e dentro ci puoi trovare di tutto. Di tutto. Questi maledetti portano le Storie a spasso nel tempo. Lottano contro l’oblio, conservano la memoria delle persone e delle cose, anche di quelle che ci provano in tutti i modi a nascondersi, a sparire, a non esistere più. I libri fanno resuscitare i morti. Come si fa a non avere paura di una cosa così potente? Apri un libro e senza sapere come hai fatto sei dentro a luoghi incredibili, investito da sentimenti mai provati, di fronte a cose che non avresti mai creduto possibili. Puoi scoprire qualcosa che nessun altro avrebbe mai potuto insegnarti. Puoi imparare anche ad amare, ad odiare perfino. Tra le pagine di un libro, in mezzo a tutti quei segni neri, puoi conoscere persone che poi non ti lasceranno più. E trovare frasi che è tutta la vita che le pensi, e che a vederle lì, che le puoi anche toccare e leggere una volta, due, tre, all’infinito, ti si muove qualcosa dentro che assomiglia al non sentirsi più estranei a sé stessi. Ci sono libri che a leggerli, che anche solo a tenerli tra le mani, ti viene voglia di spaccare il mondo. Ti viene voglia di fare la rivoluzione. I libri, questi maledetti, ti fanno guardare le cose da un altro punto di vista, da mille altri punti di vista, lo sguardo si fa obliquo  e trasversale e allora si rischia di vedere e di capire cose che altrimenti avresti tranquillamente continuato ad ignorare, o a non comprendere fino in fondo. Sono davvero incredibili, questi libri, non sai mai dove ti porteranno, non sai mai che tipo di piacere, o fastidio, ti faranno provare. Non c’è da fidarsi, di questi libri. Creano dipendenza, ne vuoi sempre di più, non si riesce a farne a meno. Lo vedi che c’è anche qualcuno che li apre e li sniffa? Non c’è da fidarsi, danno cibo  all’immaginazione, aprono porte che dovrebbero restare chiuse. Creano legami tra le persone che finiscono per riconoscersi in quello che leggono. Riconoscersi, incontrarsi, parlarsi. Svelano misteri, alimentano i desideri. Come si fa a non avere paura di una cosa che è capace di restare per sempre nella vita di una persona. Per sempre tra le pieghe dei pensieri il primo libro che ti ha fatto piangere, il primo libro che ti ha fatto paura, il primo libro che ti ha contorto le budella. E quello che non avresti mai voluto smettere di leggere, quello che infatti rileggi appena puoi. Quello che avresti voluto scrivere tanto è perfetto. E quello che non fai altro che dire a tutti di leggere.  Sono bombe pronte ad esplodere in qualsiasi momento, in un posto qualsiasi. E non c’è modo di difendersi. Non c’è modo di fermarli. Trovano sempre il modo di sopravvivere, in un modo o nell’altro. Come si fa a non avere paura dei libri? Come si fa a non avere paura?

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