blockmianotes

Margherita, frammento #2

Ma r gh e ri ta

Scompone il suo nome tra le labbra.

Mar ghe ri ta
Mar gheri ta
Ma r gh eri ta

Fa rimbalzare le lettere sulla lingua chiusa al buio nella bocca. E intanto muove le dita dei piedi tra materasso e piumone, la stanza sospesa, non è notte non è giorno.
Margherita sta. Sta nel letto, e snocciola le lettere del suo nome. Margherita non vuole perdere il suo nome. Margherita sa che finché si ricorderà il suo nome. Finché saprà ricordare e pronunciare il suo nome. Finché. Saprà il suo nome. 
Anche se è il nome di un corpo vuoto.
Di un corpo che quindi non sente.
Sdraiata su un fianco, non è notte non è giorno. Margherita sa, dove si trova. Riconosce la stanza come la sua stanza, nella sua casa. Riconosce come sua la scrivania sotto la finestra e il fico fuori dalla finestra, radicato nel giardino dell’appartamento al piano di sotto. L’armadio, i vestiti. I libri. Le foto. Sa, che sua madre e suo padre dormono nella loro stanza in fondo al corridoio. Che il corridoio è lungo e che in fondo al corridoio da un lato, davanti alla camera dei suoi genitori, c’è il bagno, in fondo dall’altro lato c’è il salotto. 

M a r gh e r i t a

M ar ghe r ita

Margherita respira, sdraiata su un fianco sotto al piumone. Si tiene vicino a tutto quello che ancora sa. Tutto quello che ancora sa senza bisogno di pensare, decidere, capire, scegliere. Margherita affida ad un elenco mnemonico e dicibile la costruzione della sua cartina interiore. Margherita affida all’elenco puro ed inequivocabile la costruzione della sua direzione emotiva. Riduce distanze, delimita confini.
Margherita sa. 
Margherita sa il suo nome e sa dove si trova. Riconosce le cose che la circondano. Conosce le strade da percorrere per andare e tornare. Le strade da percorrere per raggiungere e lasciare luoghi e persone. 

Margherita respira, ripete il suo nome e ripete tutte le cose che sa con certezza. Ripete l’elenco di tutte le cose che esistono perché le può toccare.  

Tutto il resto galleggia.
Al di là delle distanze, dei confini.


qui, il frammento #1


frammento

Una risposta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Skip to content