E chi l’ha detto che le marionette son solo per i bambini? Vi segnalo volentieri questo spettacolo. Io vado … è un’autoproduzione … posso non andare? MITMACHER è lieta di presentare la propria prima autoproduzione “Il complice” di Friedrich Dürrenmatt uno spettacolo di e con Luca Passeri e Stefano Scherini Milano – Teatro Verdi – 20, 21,22 e 23 Novembre 2013 – ore 21 e 15 biglietto ridotto a 10€ per tutti coloro che scriveranno a mitmacherteatro@gmail.com indicando nella email per quale data e quanti posti desiderano dal sito MITMACHER … MOTIVAZIONI DELLO SPETTACOLO. Lo spettacolo nasce dalla nostra esigenza di attori – marionettisti di cercare un rapporto paritario tra attore e marionetta, rinunciando a gerarchie prestabilite. Come del resto avviene normalmente nel teatro di tutta Europa, il nostro è uno spettacolo teatrale che utilizza lo strumento marionetta senza rimanere nei confini del “teatro di figura – quindi per l’infanzia”. Il tema centrale del testo è quanto mai urgente da rappresentare: l’impossibilità di non rendersi complici di una società che si fonda su violenza e sopraffazione finalizzate soltanto all’acquisizione di denaro e potere. continua a leggere … >>> … e guarda il trailer >>> e ci vediamo a teatro!
Tra un atto e l’altro – Virginia Woolf – (non) recensione Ci sono miliardi di cose da dire su questo [ultimo] romanzo di Virginia Woolf, ma non riesco a fissarne neanche una.Da leggere, e rileggere, credo, per capirne a fondo ogni immagine, ogni parola. Parole mai messe, lì dove sono, per caso.La struttura è satura, ogni immagine è data e ripresa. I personaggi sono presenti altrove, nei loro pensieri, nella loro mente, nei voli pindarici, nei dubbi, nelle domande, nelle frustrazioni. I passaggi di coralità sono stupefacenti, resi sulla carta con discorsi frammentati, frasi che non iniziano e non finiscono a creare un brusio di sottofondo perfetto.Meravigliose, tra tutti i personaggi, Lucy Swithin, la sua croce e il suo libro con i mammuth, e Miss La Trobe, oscillante tra trionfo e fallimento, che alla fine della rappresentazione pensa già alla prossima opera, ne vede già le prime parole.Le pagine si susseguono una dopo l’altra senza interruzione a dispetto del titolo e della trama. C’è l’attesa della guerra, c’è lo sdoppiamento dei personaggi tra desiderio e realtà, tra passato e presente. Sono rimasta affascinata dalla struttura, da come l’autrice tiene in pugno il materiale narrativo, da come nessuna parola sia di troppo, inutile o sacrificabile. Dalla resa dei suoni, dei colori e degli odori di una natura che è anch’essa personaggio che agisce e interagisce con gli altri.È un libro che ti rimane addosso, che mi fa dire delle cose, nessuna, molto probabilmente, né importante né sufficiente.Da rileggere. “Tra un atto e l’altro”Virginia WoolfGuandaed. del 2009 (mercoledì 10 2010 dal blogspot)