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Socrate in giardino – Andrée Bella – cit.

Utopie urbane: il sogno di un calicanto metropolitano

[…] Ecco che è riapparsa Alice. Di nuovo, con l’immaginazione, la seguiamo, stavolta non nel mondo delle meraviglie bensì nella Casa dietro lo Specchio, un mondo immaginario in cui tutto è all’incontrario. È lei che ha voluto recarvisi. È una differenza abbastanza importante. Riflettere potrebbe voler dire anche cercare di guardare alle cose come sono per immaginarsi come altro potrebbe essere, come potrebbe diventare, passando oltre lo specchio, in una realtà con altre leggi. La fantasia può diventare strategia, una strategia poetica per modificare il concreto. Del resto l’immaginario tende a diventare reale. Dunque costruire un immaginario diverso potrebbe servire davvero per costruire diverse città e diversi cittadini. Si tratterebbe di immaginare qualcosa che permetta poi di architettare, concretamente, un sogno. Combattendo, astuti e invisibili come Alice dietro lo specchio, la visione monoculare di un utilitarismo gretto. […] 

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