Lo so. Sono in ritardo. Praticamente di un anno. Ma abbiate pazienza.
Al mio orecchio era giunta questa notizia, poi travolta da chissà cos’altro.
Torna, adesso, trasformata in urgenza, ché i neuroni hanno impastato i dettagli e formulato un pensiero:
“Lo voglio”.
“I principianti” di Raymond Carver.
Perché la questione è questa. Nel 1981 esce “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore” (pubblicato in Italia dalla Minimum Fax). 17 racconti che ho letto, riletto, studiato, smembrato, ingoiato e rigurgitato.
Così, per dire.
Ecco. “I principianti”, uscito con Einaudi praticamente un anno fa, è la raccolta degli stessi 17 racconti senza l’intervento però dell’editore di Carver, Gordon Lish.
Ché il signor Gordon Lish, non è che i racconti di Carver, che ancora non era Carver, li ha solo pubblicati. Si mormora che ci siano, dalla stesura di Carver a quella pubblicata nel 1981, il 50% di pagine in meno, finali cambiati, personaggi rivisti.
Insomma.
Aver tra le mani “I principianti” significa avere tra le mani un Carver mai letto.
Poter mettere sulla scrivania, aperti sullo stesso racconto, questi due volumi, è qualcosa che mi fa aumentare la salivazione.
Olè
(mercoledì 10 marzo 2010 dal blogspot)