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Scena di apertura, la fuga. Qualcuno corre, nel buio, scappa. Un ponte di legno e corde, delle siepi. Cinghiali dalle zanne gialle e appuntite che con i denti rompono il metallo.
Mitja, che quando dorme stende le gambe, intreccia le mani sul petto e non si muove, ha un dono, memoria e capacità di percepire, un dono che lo rende sensibile e sottile, stanchissimo, ma capace di vedere ciò che per altri è in ombra.
Eco, che taglia l’aria lasciando attorno un profumo di muschio e sale, che ha un IPE oltre il 65%, che sembra non avere un passato. Una piccola fiammella in un corpo di ghiaccio.
Clio, che ha deciso di non parlare, riempie schede di botanica, comunica attraverso Maizo.“Maizo al centro” significa che Mitja deve raccontare una storia, “Maizo nelle mani” di Eco o Mitja significa che Eco o Mitja devono abbracciare Clio.E che non ha rivelato a nessuno il suo desiderio.
Maizo è la storia di un Sistema che sceglie la costrizione e la correzione del difetto.È la storia di un viaggio che nasce dal desiderio di portare il proprio corpo in salvo al di là del dolore e del silenzio, per liberarsi di un destino che quel Sistema vuole segnato e assegnato.
È una storia che si ferma un attimo prima della distopia, ambientata in un luogo qualunque che evoca territori di confine tra urbano e rurale, e in un tempo imprecisato che potrebbe essere il nostro. Ci racconta un frammento di realtà, distorto e filtrato attraverso il punto di vista e le sensibilità di Clio, Eco e Mitja. E Maizo.
La voce di Elena Giorgiana Mirabelli resta ai margini. La scrittura è asciutta, senza esitazioni. Come con Configurazione Tundra, la sensazione è che abbia qualcosa da dire e che sappia esattamente come dirlo. Che sia capace di far dialogare l’urgenza della narrazione con la necessità di controllare, calibrare e trattenere la scrittura per permettere all’architettura del testo di accogliere e contenere forma, linguaggio, trama e significati.
MaizoElena Giorgiana MirabelliZona42, 2021pp. 96, brossura
Se ti va qua c’è la (non) recensione di Configurazione Tundra, il primo di Elena Giorgiana Mirabelli che ho letto.
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