“Stavo cercando di svincolarmi dallo stereotipo secondo cui le donne scrivono sempre dell'”esperienza” – la bussola di ciò che conoscono – mentre gli uomini scrivono di cose più grandi e più audaci, dipingono affreschi, sperimentano con la forma. Henry James ha sbagliato quando ha detto che Jane Austen scriveva su un pezzetto di avorio largo quattordici pollici, ovvero che scriveva solo dei dettagli minuti che osservava. È stato detto più o meno lo stesso di Emily Dickinson e di Virginia Woolf. Simili affermazioni mi facevano arrabbiare. Perché non potevano coesistere l’esperienza e l’esperimento? Perché non ci potevano essere la cosa osservata e quella immaginata?”
Jeanette Winterson, Perché essere felice quando puoi essere normale?
6 risposte
Citazione perfetta per il mio mood attuale… perfetta… si cerca tanto la felicità, ma essere normali è poi così sbagliato?
io è un po’ che mi domando dove stanno tutte “le persone normali” perché, son sincera, io non ne ho mai conosciuta una … 🙂
nromali magari nn tanti, ma pure di felici ce ne sn ben pochi secondo me…
pure secondo me …
dunque mi darò alla normalità..dato che la felicità è un uqalocsa che, forse, nemmeno mi merito…
trovo il darsi alla normalità un bel progetto, e non credo che la felicità abbia a che fare con il merito … è più un qualcosa che ogni tanto c’è e ogni tanto no, e sono sempre più convinta che abbia a che fare con le cose piccole, quelle che non diresti e invece son proprio quelle … oppure, chissà, sta dentro la normalità …